Il Mulino del Po

Il film è la riduzione cinematografica del terzo volume dell’omonimo romanzo di Riccardo Bacchelli. Racconta della saga degli Scacemi, una famiglia di mugnai, dalla fine del settecento fino alla prima Guerra Mondiale. Tra la troupe, in particolare, ricordiamo il regista Lattuada, Lizzani, Comencini e un giovane sceneggiatore allora ventottenne, Federico Fellini. Attori protagonisti Carla del Poggio e Jacques Sernas. Comparse, quasi tutti i Rivaltesi. Alcuni di questi, tra cui Guerrino Coffani, recitarono una parte un po’ più importante. Fiero nel comportamento e caratterizzato da una folta barba, interpretò la parte di Amilcare Cipriani. Guerrino era conosciuto come il leggendario eroe di Adua, una delle tappe della campagna italiana in Africa del 1895/1896. Pescatore professionista e socio fondatore della Cooperativa dei pescatori del Lago Superiore, esercitò tale attività fino all’ultimo giorno della sua vita aiutato dai figli Guido, Amplico e Arturo.

Rivalta sul Mincio e i suoi luoghi furono scelti per rappresentare il territorio ferrarese e il delta del Po, dove il film è in realtà ambientato. La piazza della Chiesa venne individuata come luogo perfetto per girare una delle scene più importanti del film: quella del comizio. L’altro spezzone del film, veramente suggestivo, è quello dei barcaioli che tornano dal fiume con il loro carico di erbe palustri. Per questa sequenza, Lattuada non fece altro che aspettare sulla riva del Mincio che tornassero le barche a mezzogiorno per registrare, nella “sincerità del lavoro quotidiano”, la scena del film probabilmente più bella. I pochi anziani, ancora rimasti, che possono vantare di aver vissuto, anche indirettamente, quell’evento nell’estate del 1948, lo ricordano come un fatto straordinario. Rivalta è sconvolta nelle sue quotidiane abitudini dalle frenetiche operazioni della troupe romana. Numerosissimi furono i Rivaltesi che per la ragguardevole cifra, per quegli anni, di 300 lire giornaliere, preferirono anche per diversi giorni, il ruolo di comparsa a quello del duro lavoro nella Valle.

Nel 1949 all’uscita del film, nelle sale cinematografiche di Milano, pare che la “lingua” più parlata, tra gli spettatori, fosse il “rivaltese”.

Il Mulino del Po, Roma 1949. Volume a cura dell’Ufficio Artistico della Lux Film.

Importante realizzazione della Lux Film dal terzo capitolo del romanzo di Bacchelli con sceneggiatura di Federico Fellini e Tullio Pinelli. Volume a tiratura limitata di 250 esemplari su carta speciale, recanti le firme autografe di Riccardo Bacchelli, Alberto Lattuada e Ildebrando Pizzetti. (L’importante documento è stato gentilmente concesso dal sig.  Luigi Zappavigna che ringraziamo).  

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