A piedi per Rivalta sul Mincio

 

Alla scoperta dei murales di Gino Antonelli, pittore e liutaio rivaltese.

Realizzati sulle facciate delle case, i murales di Antonelli impreziosiscono le vie di Rivalta sul Mincio raccontandone, attraverso le immagini, la storia e le tradizioni.
Illustrano, molto spesso, l’ambiente fluviale e i vecchi mestieri tipici del piccolo borgo rivaltese: la pesca, la raccolta della canna palustre e della carice, l’attività di escavazione della ghiaia e della sabbia.

Sono dipinti, anche di grandi dimensioni, che creano un percorso artistico attraverso le vie del paese, alcune delle quali hanno costituito per molto tempo il fulcro della vita quotidiana e lavorativa dei Rivaltesi.

Proponiamo di iniziare il percorso da Corte Mincio, luogo suggestivo e di grande interesse storico e naturalistico.
In questo punto il fiume crea un fitto intreccio di canali delimitati dal canneto dove nidificano e svernano numerose specie di uccelli. E’ il luogo ideale dove iniziare meravigliose escursioni in canoa per immergersi nel silenzio della natura oppure in barca con cui è possibile raggiungere facilmente Mantova transitando per località Grazie, dove sorge il santuario della Beata Vergine, meta di numerosi pellegrini devoti alla Madonna. Sugli edifici che un tempo venivano utilizzati per la lavorazione della carice e della canna palustre, troviamo tre opere dell’artista raffiguranti le ARELLAIE, fabbricatrici di arelle, i CAVATORI DELLA GHIAIA E DELLA SABBIA e il VECCHIO PORTO.

I dipinti sono stati recentemente riportati a nuova vita grazie ai lavori di restauro effettuati dai ragazzi del liceo artistico Giulio Romano di Mantova, in collaborazione con il comune di Rodigo.

Risalendo per via Porto, in prossimità di piazza Silvio Arrivabene, si possono ammirare, da un lato, i dipinti che raffigurano i RACCOGLITORI DELLA CANNA PALUSTRE, una bellissima MERIDIANA e i due Santi Patroni di Rivalta: I SANTI DONATO e VIGILIO.

Dall’altro lato, invece, potete osservare il RACCOGLITORE DELLA CARICE. Proseguendo per via Giovanni Arrivabene, sulla destra di fronte a via Pilota, altro luogo legato alle storiche attività di Rivalta, è possibile ammirare la bellissima immagine della MADONNA DELLA BIOLCARIA.

Proseguendo e svoltando a destra per via della Madonnina è possibile vedere, di fianco all’ingresso del cimitero, un grande murales l’unico, in paese, che non è stato realizzato dal pittore rivaltese. Il murales, AMOR ET PAX, unisce ad un’ambientazione lacustre, scene che riportano messaggi di speranza, vita e resurrezione ed è opera dell’artista Gabriella d’Aiuto. Nella chiesetta del cimitero, invece, si trova un bellissimo dipinto raffigurante la CROCIFISSIONE sempre di Gino Antonelli.

Proseguendo la visita, si svolta a destra per via Francesca e, dopo una piccola deviazione a sinistra, si può scorgere un edificio posto all’incrocio con via Panicella arricchito con il dipinto del PESCATORE.

Si ritorna a percorrere via Francesca in direzione via Settefrati dove sarà possibile scorgere, sui muri della corte “La Pusiun Granda” altri dipinti, sempre del pittore rivaltese, raffiguranti il CACCIATORE e SAN LUIGI GONZAGA. Più avanti, girando a destra per via Zibramonda e costeggiando lo stesso edificio, si può intravedere il dipinto raffigurante SAN PIETRO.

Proseguendo per i caratteristici “stradei” di via Zibramonda si accede, attraverso via Turati, a piazza Chiesa. All’ingresso della piazza, sulla destra potete scorgere il dipinto dell’IMMACOLATA CONCEZIONE, mentre sui muri della Chiesa Parrocchiale, dove sorse fino al 1114 la fortezza di Matilde di Canossa, troverete raffigurate un’altra MERIDIANA e su quelli della canonica la MADONNA con GESU’ BAMBINO. Per finire potete raggiungere di nuovo Corte Mincio percorrendo il piccolo e caratteristico vialetto, a fianco della Chiesa, che conduce al fiume.

 

**La rarissima fotografia introduttiva della Madonna, rappresenta il bellissimo murales un tempo presente sulla piccola cappella di via Tezzone in Rivalta sul Mincio. Per l’espressione tipica, si pensa che Gino Antonelli l’abbia dipinta ispirandosi alle famose Madonne di Filippo Lippi, pittore italiano del ‘400. La fotografia è un prezioso contributo del  dott.  Fabio Severi.